Spalla e dolore aspecifico
18/11/2020 - Scritto da: Dott. Tommaso Cusimano
Il complesso della spalla è senz’altro uno dei distretti articolari più raffinati ed affascinanti del nostro corpo.
A livello strutturale possiamo dire sia una vera e propria opera d’ingegneria meccanica. È infatti in grado di coniugare due qualità assieme non scontate, donarci un’estrema mobilità senza privarci della notevole forza che riesce a generare. Il segreto che rende questo distretto il più mobile del corpo lo dobbiamo al fatto di essere composto non solo da un’articolazione ma ben quattro. La possibilità di compiere ogni giorno movimenti di spalla estremamente complessi e la forte interazione che abbiamo con l’ambiente che ci circonda ne sono una diretta conseguenza.
Purtroppo la comunione che nasce da queste caratteristiche ci introduce al primo motivo per cui questa regione è una delle più sottoposte a dolore: la facilità con cui tende a perdere stabilità.
Forza e mobilità di spalla infatti ci sono consentite finché viene rispettato questo terzo requisito essenziale. Ma nella spalla sono principalmente due i sistemi in grado di garantirlo: i muscoli e i legamenti. Si tratta di un caso eccezionale dove la stabilità non è fornita anche dalla struttura ossea come invece avviene in quasi tutte le altre articolazioni del nostro corpo.
Una delle origini più frequenti dei dolori di spalla, in assenza di traumi o problematiche anatomiche, è proprio la perdita di equilibrio muscolare e l’instabilità che spesso ne deriva.
Una seconda causa possiamo invece ricondurla alla sua collocazione.
La spalla si trova in una zona di transizione tra la colonna cervicale e quella dorsale, la prima molto mobile la seconda decisamente meno. La conseguenza naturale è che questa regione si trasformi in una zona “tampone” in grado di assorbire tensioni dalle aree vicine e anche trasferirle, divenendo particolarmente soggetta a stress.
Quando le dolorabilità di spalla diventano importanti e persistenti l’impatto socioeconomico può essere disabilitante, generando spesso rigidità che portano a un’incapacità nel lavoro, nelle attività domestiche e nel tempo libero.
La valutazione di questa articolazione tanto sorprendente quanto delicata richiede un approccio a 360 gradi che valuti anche i fattori biopsicosociali. Il trattamento fisioterapico è volto a ripristinare tempestivamente la piena funzionalità con tecniche manuali ed esercizi terapeutici. La visione e le tecniche osteopatiche rappresentano indubbiamente un valido complemento nel favorire un recupero nella mobilità e nella riduzione del dolore di spalla ancora più rapidamente.
A livello strutturale possiamo dire sia una vera e propria opera d’ingegneria meccanica. È infatti in grado di coniugare due qualità assieme non scontate, donarci un’estrema mobilità senza privarci della notevole forza che riesce a generare. Il segreto che rende questo distretto il più mobile del corpo lo dobbiamo al fatto di essere composto non solo da un’articolazione ma ben quattro. La possibilità di compiere ogni giorno movimenti di spalla estremamente complessi e la forte interazione che abbiamo con l’ambiente che ci circonda ne sono una diretta conseguenza.
Purtroppo la comunione che nasce da queste caratteristiche ci introduce al primo motivo per cui questa regione è una delle più sottoposte a dolore: la facilità con cui tende a perdere stabilità.
Forza e mobilità di spalla infatti ci sono consentite finché viene rispettato questo terzo requisito essenziale. Ma nella spalla sono principalmente due i sistemi in grado di garantirlo: i muscoli e i legamenti. Si tratta di un caso eccezionale dove la stabilità non è fornita anche dalla struttura ossea come invece avviene in quasi tutte le altre articolazioni del nostro corpo.
Una delle origini più frequenti dei dolori di spalla, in assenza di traumi o problematiche anatomiche, è proprio la perdita di equilibrio muscolare e l’instabilità che spesso ne deriva.
Una seconda causa possiamo invece ricondurla alla sua collocazione.
La spalla si trova in una zona di transizione tra la colonna cervicale e quella dorsale, la prima molto mobile la seconda decisamente meno. La conseguenza naturale è che questa regione si trasformi in una zona “tampone” in grado di assorbire tensioni dalle aree vicine e anche trasferirle, divenendo particolarmente soggetta a stress.
Quando le dolorabilità di spalla diventano importanti e persistenti l’impatto socioeconomico può essere disabilitante, generando spesso rigidità che portano a un’incapacità nel lavoro, nelle attività domestiche e nel tempo libero.
La valutazione di questa articolazione tanto sorprendente quanto delicata richiede un approccio a 360 gradi che valuti anche i fattori biopsicosociali. Il trattamento fisioterapico è volto a ripristinare tempestivamente la piena funzionalità con tecniche manuali ed esercizi terapeutici. La visione e le tecniche osteopatiche rappresentano indubbiamente un valido complemento nel favorire un recupero nella mobilità e nella riduzione del dolore di spalla ancora più rapidamente.