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Osteopatia e reflusso gastroesofageo

16/07/2020 - Scritto da: Dott. Tommaso Cusimano

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) rappresenta la problematica esofagea più diffusa al mondo.

Secondo la Società Italiana dei Gastroenterologi questa problematica arriva ad affliggere fino a 10 milioni di connazionali, con un impatto negativo significativo sulla qualità di vita del paziente. Il 50% delle diagnosi da MRGE riguarda la fascia d’età 45-64 anni, percentuale che sembra aumentare e che non mostra differenze di incidenza tra i due sessi.

Il reflusso gatroesofageo consiste nella risalita involontaria di materiale acido dallo stomaco all’esofago. Mentre lo stomaco viene protetto dagli effetti del suo stesso acido, l’esofago è privo di una mucosa altrettanto difensiva e i succhi gastrici a contatto con la sua parete provocano rigurgito acido in bocca e intenso bruciore restrosternale.

Quando questa situazione diventa frequente si parla di vera e propria MRGE. Il paziente può manifestare altri sintomi come una sensazione di nodo in gola, eruttazione, tosse stizzosa fino ad arrivare a disfagia, raucedine, alitosi e otiti frequenti.

La causa del reflusso è da ricercarsi principalmente in un malfunzionamento delle nostre BARRIERE ANTIREFLUSSO, quindi lo sfintere esofageo superiore ma soprattutto il CARDIAS, valvola situata alla fine dell’esofago che consente il passaggio del cibo verso lo stomaco e ne impedisce la risalita.

Generalmente la diagnosi di MRGE è prevalentemente clinica e, laddove il medico abbia escluso altre condizioni come l’ernia iatale o problemi cardiaci, i sintomi sono indicazioni sufficienti a iniziare una terapia farmacologica con antiacidi, antisecretori, inibitori di pompa protonica e procinetici.

L’approccio osteopatico invece si propone di RIPRISTINARE la CAUSA che ha portato alle alterazioni viscerali e digestive da reflusso.

Attraverso un approccio valutativo completo è possibile impostare un piano di trattamento che ristabilisca il corretto funzionamento del complesso stomaco-duodeno-pancreas. Si ripristina la MOBILITÀ, la VASCOLARIZZAZIONE e la corretta INNERVAZIONE che gli organi tendono a alterare in caso di MRGE.

Viene dato spazio anche ad un lavoro di detensionamento di tutte le strutture che prendono rapporti con gli organi digestivi in modo da combattere la stasi vascolare.
L’osteopatia non sostituisce la terapia medica, ma permette di ridurre considerevolmente o eliminare l’assunzione di farmaci.

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