Fisioterapia e dolore cervicale
16/07/2020 - Scritto da: Dott. Tommaso Cusimano
La IASP (associazione internazionale degli studi sul dolore) stima che ogni anno circa il 30-50% della popolazione mondiale sia afflitta da dolore cervicale, con una prevalenza che sembra colpire maggiormente le donne.
Le ultime evidenze scientifiche confermano questo dato e dimostrano come l’incidenza sulla cervicalgia sia addirittura in aumento.
Il dolore cervicale può essere superiore, quando coinvolge maggiormente il tratto che parte dalla linea nucale, e inferiore, che può arrivare fino alla spalla o addirittura alle scapole.
La IASP individua almeno due classificazioni importanti di dolore cervicale.
La prima su base temporale, definendo acuta una cervicalgia di durata inferiore a tre mesi e cronica quella che dura da più di tre mesi. Un’altra classificazione è quella basata sull’origine del dolore: dolore cervicale aspecifico se la causa non è nota e specifico quando ne conosciamo il motivo.
I sintomi più caratteristici sono la rigidità del collo, la riduzione del movimento cervicale, l’aumento dell’affaticabilità, il mal di testa, le vertigini e il dolore irradiato alle spalle, anche fino alle mani.
Quando non si sviluppa gradualmente ma la causa è traumatica oltre a questi sintomi possiamo avere anche disturbi della vista, dell’udito, del sonno, fino a problemi cognitivi ed emotivi.
La letteratura fornisce scarse prove scientifiche sull’efficacia del trattamento cervicale con ossigeno-ozono o con mezzi strumentali come laserterapia e tecarterapia.
Le linee guida nazionali e internazionali sulla gestione della cervicalgia acuta, cronica e radicolare affermano come le scelte terapeutiche più utilizzate siano il trattamento farmacologico e quello riabilitativo.
Importante ricordare come la scelta di farmaci antinfiammatori, previa indicazione medica, sia da preferire solo in una fase iniziale di breve periodo, in particolare quando i sintomi sono così intensi da impedire qualunque movimento. In generale il trattamento con farmaci non è una valida strategia di gestione del dolore cervicale ed è sempre consigliato evitarne l’abuso.
Come ci può aiutare la fisioterapia? Il fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico analizzerà la zona e la tipologia del dolore, la presenza o meno di mal di testa, di capogiri, di formicolii e la sensazione di rigidità a livello di collo e spalle.
L’obiettivo è la riduzione e risoluzione del dolore, il recupero della mobilità globale e del collo, il ripristino delle abilità diminuite per dolore cervicale e tiene conto delle capacità individuali della persona.
I migliori risultati si ottengono con trattamenti manuali, esercizi specifici e di rinforzo dei muscoli del collo e delle spalle.
Il movimento è una medicina. La vera sfida, per il dolore cervicale, sarà scoprire quali sono i movimenti e gli esercizi giusti per te!
Le ultime evidenze scientifiche confermano questo dato e dimostrano come l’incidenza sulla cervicalgia sia addirittura in aumento.
Il dolore cervicale può essere superiore, quando coinvolge maggiormente il tratto che parte dalla linea nucale, e inferiore, che può arrivare fino alla spalla o addirittura alle scapole.
La IASP individua almeno due classificazioni importanti di dolore cervicale.
La prima su base temporale, definendo acuta una cervicalgia di durata inferiore a tre mesi e cronica quella che dura da più di tre mesi. Un’altra classificazione è quella basata sull’origine del dolore: dolore cervicale aspecifico se la causa non è nota e specifico quando ne conosciamo il motivo.
I sintomi più caratteristici sono la rigidità del collo, la riduzione del movimento cervicale, l’aumento dell’affaticabilità, il mal di testa, le vertigini e il dolore irradiato alle spalle, anche fino alle mani.
Quando non si sviluppa gradualmente ma la causa è traumatica oltre a questi sintomi possiamo avere anche disturbi della vista, dell’udito, del sonno, fino a problemi cognitivi ed emotivi.
La letteratura fornisce scarse prove scientifiche sull’efficacia del trattamento cervicale con ossigeno-ozono o con mezzi strumentali come laserterapia e tecarterapia.
Le linee guida nazionali e internazionali sulla gestione della cervicalgia acuta, cronica e radicolare affermano come le scelte terapeutiche più utilizzate siano il trattamento farmacologico e quello riabilitativo.
Importante ricordare come la scelta di farmaci antinfiammatori, previa indicazione medica, sia da preferire solo in una fase iniziale di breve periodo, in particolare quando i sintomi sono così intensi da impedire qualunque movimento. In generale il trattamento con farmaci non è una valida strategia di gestione del dolore cervicale ed è sempre consigliato evitarne l’abuso.
Come ci può aiutare la fisioterapia? Il fisioterapista specializzato in ambito muscoloscheletrico analizzerà la zona e la tipologia del dolore, la presenza o meno di mal di testa, di capogiri, di formicolii e la sensazione di rigidità a livello di collo e spalle.
L’obiettivo è la riduzione e risoluzione del dolore, il recupero della mobilità globale e del collo, il ripristino delle abilità diminuite per dolore cervicale e tiene conto delle capacità individuali della persona.
I migliori risultati si ottengono con trattamenti manuali, esercizi specifici e di rinforzo dei muscoli del collo e delle spalle.
Il movimento è una medicina. La vera sfida, per il dolore cervicale, sarà scoprire quali sono i movimenti e gli esercizi giusti per te!