Empatia e Tocco interpersonale
11/05/2019 - Scritto da: Dott. Tommaso Cusimano
L'empatia per definizione è la capacità di immedesimarsi e riconoscersi nelle emozioni altrui come se fossero proprie e rappresenta una delle porte d'accesso più importanti agli stati d'animo dell'altro.
L' empatia è oggetto di studio delle neuroscienze contemporanee soprattutto nell'ambito del dolore, dove diventa interessante capire il motivo dell'attivazione di medesime aree cerebrali sia nella propria percezione di dolore che nella comprensione di un dolore altrui quando empatizziamo. La 'simulazione interna' di un dolore non appartenente a noi sembra sia dovuta all'azione di neuroni specchio ancor prima di ogni altra risposta cognitiva, un meccanismo quindi molto arcaico dal punto di vista evoluzionistico, molto studiato e non ancora del tutto compreso.
Curioso uno studio del 2016 (sotto il link) che, partendo dal fatto che il tocco sia capace di comunicare emozioni ed empatia, ha indagato l'effetto analgesico di questo sul dolore altrui.
E' stato preso un campione di donne, ognuna è stata esposta a fonte di forte calore ed è stata valutata la percezione dolorosa di ognuna di queste in diverse situazioni:
1. Un partner maschile poteva osservare quanto accadeva alla propria compagna.
2. Un partner maschile poteva stringere la mano della propria compagna.
3. La mano veniva stretta da uno sconosciuto.
4. La donna sottoposta a esperimento veniva lasciata sola.
I risultati dello studio dimostrarono una riduzione del dolore nella condizione 2 rispetto a tutte le altre.
Questo sembrerebbe suggerire come l'empatia tra partner sia in grado di intensificare le capacità analgesiche di un contatto vicendevole.
Nell'ambito del tocco interpersonale sono stati eseguiti altri studi che si occupano di indagare gli effetti di questo su frequenza cardiaca, respiratoria, stress, analgesia.
In terapia manuale è facile constatare ogni giorno quanto un certo tipo di contatto fisico sia in grado di apportare benefici a prescindere dalla tecnica terapeutica utilizzata e le neuroscienze in questo dimostrano come a volte una mano e un cuore accogliente siano il primo accorgimento da adottare per la buona risoluzione di un problema.
https:// www.ncbi.nlm.nih.gov/ pubmed/27363627
L' empatia è oggetto di studio delle neuroscienze contemporanee soprattutto nell'ambito del dolore, dove diventa interessante capire il motivo dell'attivazione di medesime aree cerebrali sia nella propria percezione di dolore che nella comprensione di un dolore altrui quando empatizziamo. La 'simulazione interna' di un dolore non appartenente a noi sembra sia dovuta all'azione di neuroni specchio ancor prima di ogni altra risposta cognitiva, un meccanismo quindi molto arcaico dal punto di vista evoluzionistico, molto studiato e non ancora del tutto compreso.
Curioso uno studio del 2016 (sotto il link) che, partendo dal fatto che il tocco sia capace di comunicare emozioni ed empatia, ha indagato l'effetto analgesico di questo sul dolore altrui.
E' stato preso un campione di donne, ognuna è stata esposta a fonte di forte calore ed è stata valutata la percezione dolorosa di ognuna di queste in diverse situazioni:
1. Un partner maschile poteva osservare quanto accadeva alla propria compagna.
2. Un partner maschile poteva stringere la mano della propria compagna.
3. La mano veniva stretta da uno sconosciuto.
4. La donna sottoposta a esperimento veniva lasciata sola.
I risultati dello studio dimostrarono una riduzione del dolore nella condizione 2 rispetto a tutte le altre.
Questo sembrerebbe suggerire come l'empatia tra partner sia in grado di intensificare le capacità analgesiche di un contatto vicendevole.
Nell'ambito del tocco interpersonale sono stati eseguiti altri studi che si occupano di indagare gli effetti di questo su frequenza cardiaca, respiratoria, stress, analgesia.
In terapia manuale è facile constatare ogni giorno quanto un certo tipo di contatto fisico sia in grado di apportare benefici a prescindere dalla tecnica terapeutica utilizzata e le neuroscienze in questo dimostrano come a volte una mano e un cuore accogliente siano il primo accorgimento da adottare per la buona risoluzione di un problema.
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