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La brachialgia: la “sciatica” del braccio

12/02/2021 - Scritto da: Dott. Tommaso Cusimano

La BRACHIALGIA è un dolore dato dall’irritazione dei nervi spinali appartenenti al plesso brachiale.

Il plesso brachiale è costituito dall’insieme degli ultimi nervi spinali del tratto cervicale, ovvero i livelli delle vertebre C5, C6, C7, C8, (T1), appartenenti a quella che in gergo chiamiamo CERVICALE BASSA.

Per questo motivo è più corretto parlare di cervico-brachialgia o radiculopatia cervicale.

Contrariamente a quanto si pensa, la maggior parte dei casi di questa specie di “sciatica” del braccio non avviene per compressione ma è attribuibile a spondilosi cervicale, ovvero CAMBIAMENTI DEGENERATIVI dei tessuti articolari e molli che si presentano con l’avanzare dell’età. In questo caso l’irritazione di alcuni o tutti questi nervi è imputabile all’INFIAMMAZIONE di altre strutture a loro molto vicine.

In percentuale minore la brachialgia può dipendere da traumi diretti o ERNIAZIONI CERVICALI che COMPRIMONO direttamente questi nervi nel sito di origine.

Questi due quadri si associano il più delle volte a una terza situazione che determina poi l’insorgenza dei sintomi. Alcuni lavori causano un’ulteriore compressione di questi nervi del braccio lungo il loro decorso verso la mano. Solitamente queste sono strutture muscolari che tendono a irrigidirsi o legamenti che possono provocare un effetto ghigliottina. Un esempio sono i vari lavori manuali dove è necessario ripetere continuamente un gesto, impieghi dove è richiesto il sollevamento di oggetti pesanti o chi è tenuto a mantenere posture prolungate per diverso tempo, quella seduta in particolare.

I sintomi tipici sono dolore intenso, senso di rigidità, intorpidimento, formicolio e debolezza nel tratto del collo, della spalla o di braccio, avambraccio e mano. A volte possono essere accompagnati da bruciori o scosse. Tutti questi aspetti possono aumentare molto durante la notte, in questo caso si parlerà di brachialgia notturna.

La brachialgia colpisce con più frequenza un solo braccio ma vi sono casi dove possono essere coinvolti entrambi i lati.

La RISONANZA CERVICALE, che documenta un quadro di ernia, è un esame strumentale significativo solo se accompagnato da dati clinici che vengono valutati in studio con test specifici.

Durante la valutazione è essenziale infatti eseguire test provocativi e di neurotensione nel tratto cervicale e del braccio che ci permettono di capire se è possibile trattare il paziente o è necessario prima inviarlo a un medico specialista.

È consigliato: ricorrere a una terapia farmacologica solo per brevi periodi, rivolgersi a personale qualificato in grado di strutturare un trattamento conservativo evitando l’abuso di antinfiammatori o antidolorifici, stare a riposo solo i primi 2-4 giorni quando il quadro di brachialgia è severo.

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